TOO DRUNK TO FUNK BACK TO THE OLD SCHOOL



Prima di tutto grazie di cuore per aver accolto il nostro appello di giovedì scorso, gratificandoci con un successo (ma soprattutto gratificando Italo con un incasso) al di là delle più rosee aspettative.
Pensate che a fine serata per svuotare un po' il locale, dal momento che allo scopo non ha funzionato nemmeno il playback di Giacomino (un'interminabile versione live di "Farfallina" di Luca Carboni), abbiamo dovuto fare ricorso nostro malgrado alle maniere forti, buttando nella mischia dj Lick-a-one con le sue selezioni a base di rock melodico d'antan. A quel punto l'atmosfera si è irrimediabilmente incupita, trasformando la serata in una malinconica rimpatriata fra anacronistici fanatici del grunge, convinti che dopo la morte di Kurt Cobain il mondo non sia più un luogo in cui valga la pena vivere, e la gente ha iniziato a defluire mestamente dall'Ampurias.
Questa settimana, sfidando la scaramazia e l'agguerrita controprogrammazione della concorrenza, Too Drunk To Funk torna venerdì 13, come sempre dalle 22,30.
Per l'occasione abbiamo in serbo un asso nella manica: l'assenza quasi sicura di Lick-a-one. La nostra creatura infatti festeggerà il suo ennesimo compleanno (per delicatezza eviteremo di rivelare la sua vera età dato che sembra molto più vecchio) in separata sede.
Ma non temete, perché ci ha promesso un'apparizione in tarda serata, durante la quale, vincendo la sua natura tendenzialmente parsimoniosa e oculata, offrirà un giro a tutti suoi ammiratori. In pratica si berrà un paio di birre da solo al bancone, dandosi ogni tanto una pacca sulla spalla e complimentandosi con sè stesso per la scelta coraggiosa di brani ostici e di non facile presa sul pubblico quali "Two princes" degli Spin Doctors e "Dancin' in the moonlight" dei Toploader. Per fortuna l'ultima volta lo abbiamo fermato prima che la situazione degenerasse completamente e, nella spasmodica e ruffiana ricerca di un facile consenso, mettesse "Imagine" di John Lennon, "Life is life" degli Opus o altri pezzi da falò di ferragosto in spiaggia. Scelte talmente rivoluzionarie e spiazzanti che persino Red Ronnie, se avesse suonato dopo di lui, sarebbe sembrato un audace sperimentatore.
Anche se alla fine dobbiamo riconoscergli una certa dose di coraggio: infatti ci vogliono due palle così per affrontare il pubblico indossando una ributtante camicia color minestra di crauti, disegnata appositamente da uno stilista tedesco daltonico.
E appena terminati i festeggiamenti di Licaone, partirà subito il conto alla rovescia per il compleanno di dj Foxi, esattamente una settimana dopo. Finalmente quando ci sentiremo dire "ma perché non la smettete di fare i coglioni che avete ottant'anni in due..." sapremo che non sarà più un'affettuosa presa in giro ma un'amara verità.

A venerdì

F&H

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