Appena trovate due ore per leggerlo...

Il successo improvviso può dare alla testa...

La Paillote
Giovedì 5 agosto, dall'ora che preferite finché non vi cacciano...
Massidda Foxi Daddy Sirchia dj set
jazz soul funk brasilian...le solite cose insomma

Dato che questa è l’ultima settimana prima delle vacanze estive (relax norvegese con la famiglia per Daddy, nuove frontiere del turismo sessuale con minorenni per Foxi), i vostri nuovi idoli del giovedì saranno lieti di salutare parenti e amici nella splendida cornice di Cala Mosca.
Questa volta abbiamo voluto strafare: 4 dj al prezzo di 3 e musica anche in spiaggia.
A partire dal tramonto, come in una piccola Ibiza, potrete ballare scalzi finché il cordiale staff della Paillote non vi farà capire che si è fatto tardi a colpi di sfollagente.
Avrete la possibilità di fare il bagno nudi, assumere gli stupefacenti portati da casa, praticare l’amore libero come gli hippies.
Potrebbe addirittura scapparci il morto per congestione…siete sicuri di voler rinunciare ad un’occasione del genere?
Ma non temete, durante la nostra assenza, a presidiare questo avamposto della buona musica, rimarranno di guardia Andrea Massidda, Michele Sirchia & guests.
Anche se le cose, come avevamo previsto, cominciano a prendere una brutta piega...

Sunset boulevard?

Era tutto già scritto. Ci avevamo visto giusto. Lo sapevamo che sarebbe finita così. I nostri inviti sono arrivati nelle mani della persona sbagliata.
Uno speculatore senza scrupoli ha fiutato l’affare. Vuole farne un libro. Dice (parole sue) che “intravede ottime possibilità di business”, che “si possono fare dei bei soldi”, che “noi prendiamo i diritti, lui si prende il resto”. E (pur essendo nato e cresciuto a Selargius) lo dice con un fastidioso accento milanese acquisito in quattro mesi scarsi di permanenza nella capitale morale d’Italia.
“Lo stampo, lo vendo, intasco, guadagno...regolare no?”. Parla come un clone di Guido Nicheli, il cumenda dei film dei Vanzina.
Il suo scopo è trasformarci in fenomeni da baraccone. Vorrebbe addirittura imporci di inserire nelle nostre mail tormentoni tipo “CHI E’ALIAS…? CHI E’ALIAS…? Uno grasso ma talmente grasso che per vedersi l’uccello deve mettere uno specchio sul pavimento…” (pare che queste cose facciano parecchio ridere i nostri raffinati connazionali).
No caro amico, no davvero. Giù le mani dai nostri inviti. Non puoi trattarci alla stregua di volgari "merchants de tapis"…
I nostri inviti nascono con tutt’altro spirito. Quello di regalare una risata, un’emozione, perché no…una lacrima, ma sempre in maniera assolutamente gratuita e disinteressata. Più che dj siamo una ONLUS del sorriso.
Dentro questi inviti ci abbiamo messo tutti noi stessi. Non intendiamo fare mercimonio dei nostri valori, del nostro passato, delle nostre amicizie, dei nostri ideali.
Almeno non per la cifra miserabile che ci è stata proposta. Se invece si arriva a 200/250 Euro se ne può anche riparlare.
Perciò prenota oggi stesso la tua copia autografata di “Metti una sera con dj Foxi e dj Daddy”, sottotitolo “4 anni di nightlife cagliaritana tra cultura, ottimi drink, buona musica e sano intrattenimento”.
Presentati alla Paillote con 30 Euro in contanti e tra qualche mese (più o meno) riceverai comodamente a casa tua una copia del fantastico volume. Non dovrai neppure lasciarci il tuo indirizzo. Lo cercheremo noi. Tranquillo.
Sfogliando quelle pagine elegantemente fotocopiate ritroverai tutti i luoghi e i volti che in questi ultimi quattro anni hanno allietato i tuoi fine settimana: dagli esordi in sordina da Frittopoli, angusto ma accogliente locale nel cuore della Cagliari vecchia (a parte il fastidioso inconveniente dell’olio che gocciolava dal soffitto) alla breve parentesi glamour del Malastrana, l’economico wine-bar di Monteclaro dall’atmosfera mitteleuropea; dalla gavetta oscura, ma ricca di soddisfazioni umane ed artistiche, del Jazzabuglio ai palcoscenici importanti: prima l’Ampurias poi, in un crescendo inarrestabile, Linea Notturna.

Infine la consacrazione definitiva: La Paillote. Le donne, i soldi, la cocaina le belle macchine.
Affrettati, non troverai questo fantastico volume nei negozi. Ma potrai prenotarlo oggi stesso consegnando 30 Euro sottobanco ai tuoi amici alla console.
Che aspetti? Cosa ci compri oggi con 30 Euro? Una consumazione (analcolica) all’EX MA, le ciabatte CUP’s in compensato marino di Roberto Serra, una messa in piega con lo spoiler posteriore alla Alessandro Podda…

Persino Alessio Alias, l’uomo che appartiene ad un universo parallelo a rispetto a quello del corretto uso del congiuntivo e dei pronomi personali, ma soprattutto la dimostrazione vivente che la nostra è una società profondamente democratica visto che anche un perfetto idiota può diventare, all’improvviso e senza particolari meriti, un personaggio popolare, ha voluto mettere da parte i dissapori e le incomprensioni che in quest’ultimo periodo ci avevano allontanato, insistendo per scrivere la prefazione del nostro libro.
Magari alcuni di voi avranno l’impressione di averla già letta, ma ad un’analisi più attenta non potrà sfuggirvi che è stata limata in alcuni piccoli insignificanti particolari (“…la moglie che gli obbliga a fare l’alcool test …”) senza, peraltro, nulla perdere della freschezza iniziale.

Per la postfazione invece siamo riusciti a coinvolgere una grande penna del giornalismo sardo.
Un uomo che con la sua retorica da quattro soldi è riuscito a trasformare il ritiro calcistico di una squadra di provincia in una mediocre versione in prosa dell’Iliade scritta da un ripetente di seconda media ad un passo dall’ennesima bocciatura.

Prefazione di Alessio Alias

Sono amico dei due DJ meno trasgressivi della scena mondiale fin dai loro esordi. Ultimamente ai due si sono uniti dei personaggi strani.
L'ambiente è sempre stato raffinato e il divertimento senza eccessi.
Diciamo che le serate sono sempre state a metà strada tra un pub di Kensington e il Bar Muzzi (a Sant'Elia vicino al Lazzaretto): pieno di gente amichevole come gli inglesi e raffinata come i gaggi nostrani.
In pratica non ti caga nessuno e se rivolgi la parola a una pivella ti accoltellano ad un gamba.
La cosa arcinota, ma omertosamente nascosta ai più da una schiera di amici con molti scheletri nell'armadio (che vogliono tenere ben chiuso), è che queste serate, per le quali i DJ non vengono pagati, anzi a volte spendono di tasca loro (vedi Ampurias), sono organizzate da DJ Daddy solo per poter “mettere in congelatore” la amata consorte e uscire in tutta tranquillità.
Il tutto accompagnato dal fido DJ Foxi, che pur di fare le sette del mattino uscirebbe con chiunque, basta che ci sia una birra calda e che l'indomani si debba svegliare alle 5 per andare in Ogliastra, in modo che poi ti possa raccontare, con la fierezza di un bambino che ha appena torturato una lucertola, “Mi stavo addormentando sull'orientale, ero sfatto”.
Dai tempi del Jazzabuglio ho sempre, lo ammetto, usato la loro amicizia per poter avvicinare le groupies che li circondano durante le loro serate, anche se non ho mai raccolto una mazza, soprattutto a causa dell'avidità dei due longtimelovers.
In ogni caso la loro assidua frequentazione mi ha consentito di instaurare delle relazioni culturali, quasi da caffè letterario praghese, con degli analfabeti totali che nulla hanno aggiunto alla mia misera esperienza di vita.
Un libro che narra le gesta dei due cavalieri con la macchia può essere utile anche per operare una ricostruzione della storia di questi anni.
La caduta di Bettino per esempio: siamo sicuri che fosse colpevole? Qualcuno non è ancora convinto.
Sicuramente, però, ne ha discusso ascoltando il jazz fank supertelegattoni soda-bassa afrobeatnik-alto cinematic groovesintheheart etc. di Daddy, Foxi e, ora, Massidda,
Ma che musica è?
Alcuni sono vecchi brani da balera sapientemente mixati, altri fanno semplicemente cagare e altri ancora sembrano sigle di cartoni animati. Comunque fanno discutere e la gente consuma. "Ma questa non è la sigla di Marzullo rimiscelata??"
Il Giovedì alla Paillote (ma come cazzo si pronuncia?) ha aperto nuovi orizzonti.
L'umidità ha contribuito a creare un'atmosfera quasi da Apocalipse Now nella quale io, da buon sosia di Marlon, mi sono buttato raccontando di lotte con il caimano in Rodesia e di sesso nel Mekong con una che aveva in casa tre americani (reduci del Vietnam) che usava per produrre cd falsi che poi Foxi acquistava per 1 € cadauno, e il cerchio si chiude.
La trovata dell'acqua che cola dalla tettoia, poi, sa molto di cascata all’interno di una stanza segreta nella quale i VIP hanno il loro regno fatto di sesso e droga.
La musica, purtroppo, ci riporta alla realtà, che, analizzata con spirito critico ma senza pregiudizi, può essere descritta usando due immagini emblematiche: "i bermuda di Nanni" e "l'assenza di Er Murena" (che si sente molto).
Andremo avanti così fino all'età matura.

Postfazione di Giulio Zasso

“Sempre caro mi fu questo mixer a tre piste” un Giacomo Leopardi un po’ meno poeta e un po’ più DJ oggi forse avrebbe riscritto così il suo memorabile “5 Maggio”. Qui a Calamosca, ad un tiro di schioppo dall’altipiano celebrato da Emilio Lussu nel suo “Per chi suona la campana”, volume che, rigorosamente incellofanato, domina la mia libreria comprata da Emmezeta insieme alla raccolta completa dei classici della letteratura russa in faggio, i DJ Massidda, Foxi e Daddy ci hanno regalato momenti che lasceranno il segno in questa estate due-zero-zero-quattro (questo linguaggio giovanilistico lo prendo dalle mie stagiste). La Sparta di Pericle e Sofocle abita qui. Disciplina e rigore nelle scelte musicali caratterizzano questi imperdibili DJ set. Non vi inganni il loro stile sbarazzino, che io ho personalmente rielaborato abbinando le inflazionate t-shirt col numero ad abiti di pessimo taglio e infima qualità comprati in stock da Oviesse.
Dopo Tore Banchero, questi tre artisti sono diventati il punto di riferimento di chi non vuol rinunciare a sentirsi giovane alla soglia dei 40, a costo di inserire parole come “minzega” e tutte le sue raccapriccianti varianti (minzeghina, minzegolina, etc.) nel proprio intercalare.
Peccato che Truzzu non sia qui con noi a godere di tutto questo. Vuol dire che tutto questo se lo gode qualcun altro. Ottotoa!

Intanto continua tra l’indifferenza generale il concorso “Se lo scrivevi magari vincevi”. Questa settimana non ci avete spedito nemmeno una virgola. Grazie di cuore.
Su consiglio di una nostra accanita fan abbiamo pensato di trasformarlo nel meno impegnativo “Se lo fotografavi vuol dire che c’eri”.
Divertiti a catturare le immagini più significative della prossima serata con la tua macchinetta digitale comprata in offerta all’UniEuro durante la tradizionale passeggiata del sabato pomeriggio in tuta da ginnastica policroma in acetato.
Accompagnale ad una spiritosa didascalia e anche tu potrai conquistare il tuo quarto d’ora di celebrità contribuendo alla creazione di uno dei nostri prossimi inviti.

Come al solito siete pregati di diffondere senza pietà questo messaggio tra cani e porci. Grazie.

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