Saudosismo

La tipica malinconia di fine estate.
La Paillote (Cala Mosca)
Venerdì 24 Settembre dalle 23.00 circa
Foxi & Daddy DJ set
jazz funk soul bossa etc.

Summer’s gone

Da stasera niente più eleganti camicie in lino nero pseudosnellenti di Alessio Alias che a causa dell’umidità tropicale di Luglio finivano per aderire tipo pellicola trasparente per alimenti all’epa strabordante dell’obeso paralegale creando un effetto sinistro (tipo sacco dell’immondezza che sta per esplodere).
Niente più cuori infranti da Nicola "sexy mother fakir" Paganelli in versione Bollywood superstar, con tanto di adorante girlfriend indiana al seguito cui, col suo inglese da corso a fascicoli in audiocassette, promette di far assaggiare prelibati "porcupines of the sea" (ricci di mare ndr).
Niente più spregiudicate e sensuali sudafricane che ballano scalze davanti alla console mentre intorno si aggira il solito mostro travestito da ingegnere (e chiunque dei tre si senta chiamato in causa ha la coda di paglia…) che sbava come un bulldog.
Niente più Giulio Zasso che per paura del buttafuori finge di non essere Giulio Zasso, anzi si guarda intorno perplesso quando qualcuno chiede "Chi di voi è Giulio Sasso?".
Niente più Truzzu, vittima di un inesorabile decadimento fisico (oltreché morale), che dopo due mesi di assenza si presenta con un’improbabile acconciatura punk-giovanilistica gridando "Ottotoa!" nella speranza (vana) di dimostrare meno dei suoi quarant’anni portati malissimo.
Niente più aree vip, house di qualità, leggerezza figusiana, divanetti in vimini riservati, chiamami porco, complimenti per la musica e gli inviti beceri e pecorecci, drogati voi e la vostra musica di merda, cali di tensione a metà serata, cambiate spacciatore…
Ma soprattutto niente più bermuda di Nanni.
Da stasera calzini corti in filo di scozia, maglietta bianca della salute sotto la camicia e maglioncino sulle spalle.
Si chiude così la stagione estiva 2004 della Paillote.
E’ difficile rassegnarsi al fatto che tutto questo sia già finito ma le cose belle spesso non durano che il breve spazio di un’estate. E questa non è un’eccezione.
Sulle note malinconiche di "Estate" di Bruno Martino e classici brasiliani che contengano nel testo le parole saudade e/o tristeza, i soliti irriducibili si daranno appuntamento ancora una volta cercando di afferrare gli ultimi scampoli di bella stagione spazzati via impietosamente da un freddo maestrale che sa già di autunno.
Sarà un’occasione per salutarsi. Ma non sarà un addio. Soltanto un arrivederci.
Anche quest’inverno troveremo un locale più o meno (probabilmente meno) accogliente disposto ad ospitare i nostri deliri musicali.
In attesa di una nuova esaltante stagione dalla terrazza più cool del Golfo di Cagliari.
Se lo ritenete opportuno diffondete pure questo messaggio tra vostri amici depressi cronici ed aspiranti suicidi. Oppure no. Fate voi.


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