Metti una sera dopo cena...

Quando eravamo glamour...la breve ma intensa esperienza alla Paillote

LA PAILLOTE (Cala Mosca)
Giovedi 15 Luglio dalle 22,30
Massidda Foxi Daddy DJ Set:
jazz soul funk bossa brasilian afrobeat etc.

Data l'importanza mondana dell'evento non abbiamo badato a spese e per l'invito di questa settimana abbiamo assoldato un ghost writer d'eccezione. Spero apprezzerete lo sforzo ricambiando con una massiccia partecipazione e con una diffusione ai limiti dello spamming di questo messaggio.



"Metti una sera alla Paillote..."

Calde note di sassofono si infrangono come onde di risacca su una scogliera a picco sul mare. Ed è subito atmosfera.
Da qualche giorno i bip dei messaggini risuonano all'impazzata dai cellulari di ultima generazione della dorata gioventù cittadina "Ma allora è proprio vero! Massidda, Foxi e Daddy suonano alla Paillote...".
La Cagliari da bere freme e inizia a contarsi.
Truzzu, bizzarro fotografo giramondo, è pronto ad immortalare i protagonisti di questa Dolce Vita in salsa campidanese.
Data per certa la presenza di Alessio Alias, uno che non può mancare agli appuntamenti che contano. Si dice abbia già prenotato un tavolo VIP sotto falso nome. Non è difficile immaginarlo in tunica bianca D&G, quasi una versione etno-chic di Demis Roussos, adagiato mollemente su una chaise longue mentre accarezza il suo adorato carlino Ernesto con lo sguardo perso nella vastità del golfo. Chissà che pensa. Chissà se pensa.
Ai piatti dj Foxi inizia a fare sul serio. Col suo pizzetto mefistofelico e quelle magliettine da finto povero, questo giovane e facoltoso imprenditore prestato alla musica sa cosa piace al suo pubblico.
Al suo fianco Francesca non lo molla un attimo.
Salta agli occhi l'imbarazzante mancanza di capi firmati nel suo guardaroba. Sembra un pesce fuor d'acqua. Si vede subito che è comunista.
Intanto al bar tiene banco lo stile inimitabile di Nicola Paganelli. Impeccabile, come sempre: blazer blu con i bottoni dorati, pantaloni bianchi con le pences e Celini da barca dell'82. Sembra il figlio di Capitan Findus.
Si cambia musica. Ora ai piatti c'è un tipo bianchiccio con gli occhiali spessi che non conosco. Se non fosse per la t-shirt da giovane potrebbe benissimo essere un commercialista. Non lo degno di uno sguardo e vado a parlare col mio caro amico Giulio "trenta denari" Zasso, giornalista universalmente rispettato ed apprezzato per la sua lealtà. Una mosca bianca nello sporco mondo della carta stampata. Ci intratteniamo un pò a parlare di musica usando a sproposito termini di moda e senza senso tipo ambient, chill out e smooth house mentre la serata arriva al culmine con Andrea Massidda, un signore sulla quarantina che ha preso il posto del malaticcio di prima. Dicono fosse famoso negli anni '90 anche se non risulta abbia mai suonato da Spazio Newton il giovedi. Anche lui non mette "F**k it". Mi sto annoiando. Vado alla Rotondina. Anche perchè qui, a parte qualche bel ragazzone tipo Andrea Sanguinetti e Alessandro Podda, si sta riempendo di gente con i sandaletti indiani e la barba lunga alla Samuele Viana.
Dov'è finita la Cagliari bene, tutta droga, sesso e soldi, magistralmente immortalata nelle finte interviste al Tennis Club di qualche hanno fa?


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