Bastion contrario

Non so se Zombi fosse peggio come dj o come scrittore. Giudicate voi.



CAFFE' DEGLI SPIRITI (Terrazza del Bastione)
martedì 23 agosto

Daddy &...?... DJ Set
jazz.soul.funk.bossa.latin.afrobeat.modern sounds

Visto che la maggior parte dei destinatari di questa mailing list è formata da facoltosi esponenti della borghesia cagliaritana più snob che ama trascorrere le proprie vacanze in località esotiche ma non troppo affollate (vedi Foxi in Mongolia e Pilia -il dentista- a Buenos Aires in pieno inverno con -5°) e che quindi questa mail la leggeranno solo i cinque o sei meno abbienti tra voi (me compreso) costretti dalla recessione a rimanere in città, nemmeno varrebbe la pena scriverla.
Anche perchè con il priapismo cronico di Paganelli, la cialtronaggine ostentata di Zasso, le dimensioni crescenti della pancia di Alias etc. abbiamo davvero raschiato il fondo del barile.
Ne approfittiamo per prenderci una pausa e riproporci nelle vesti di talent scout, anche se il nostro ultimo tentativo di lanciare P.C. come l'anti-Piperno (o almeno la nuova Melissa P) non ha avuto decisamente fortuna (i vostri commenti in quel caso andavano da "patetico citazionista" a "pitticcu su pallosu"...).
Questa volta ricicliamo la replica di dj Zombi all'invito di qualche settimana fa. Una riflessione amara sulla movida cagliaritana dal punto di vista obiettivo e distaccato di un sassarese d'adozione. Con tanto di imbarazzante "pompino" (in senso letterario-giornalistico s'intende...) finale nei confronti dei dj per farsi riammettere alle serate. Tentativo meschino e - ça va sans dire - assolutamente inutile.
Ma prima non possiamo esimerci dallo stigmatizzare l'assoluta mancanza di professionalità di dj Grave, guest star della nostra ultima serata. Non solo si è presentato al suo esordio con quasi un'ora di ritardo e senza CD accampando scuse indecenti ("...i miei si sono smagnetizzati [?] stamattina..."), ma alle prime spiegazioni sul funzionamento dell'impianto "allora questo è il mixer..." ha sbuffato spazientito "noooo...troppo difficile...è un casino...lasciamo perdere". Insomma il classico belloccio viziato che punta tutto sul look. Figlio di quella mentalità da TV del primo pomeriggio del "voglio-tutto-e-subito" senza fare gavetta né sacrifici. Come se essere belli bastasse a far carriera nel mondo dello spettacolo. Forse pensava che mettere musica fosse come fare l'ospite fisso a "L'Italia sul 2"....

Bastion contrario (di dj Zombi)


Inizio la serata con comprensibile emozione per l’occasione regalatami dalle due stelle delle notti cagliaritane, non le notti del Piazzale Marco Polo, intendo...
Il caldo è ovunque, caldo e umido, ti si appiccica come vinavil, puzza, unge la pelle, ti inguaina in una divisa di sudore. Il tempo è sempre in riserva, e il traffico sgretola la tua calma e accoltelleresti tua madre per uno stop, quando devi fare le due di notte vagando come uno zombie per le terrazze di una Cagliari lunare, cioè bianca, polverosa, popolata da fantasmi sudati, a volte avvinazzati. La gente intorno schiuma impetuosa in ondate di polo, pantaloni a vita grassa, tanga e tacchi di dubbio gusto.
Fiumi di birra tiepida scorrono giù per gargarozzi annoiati ed abbronzature perfette, mentre cocktail dai colori inquietanti coreografano mani di attempati professionisti del far nulla.
Donne che frusciano intorno come odalische, sguardi rapaci o tristi, non so capirlo. Una terrazza, e la città sdraiata ai suoi piedi. Gente sparpagliata su cubi neri poggiati su pietra bianca, e un tetto di stelle umide. Le persone parlottano fittofitto, su una musica pianopiano (maledette casse). La solita mandria cagliaritana, con i soliti mandriani: unica differenza, il profumo, di buono, a parte personaggi dal dopobarba che uccide, e donne dalla fragranza orientale tipo carogna d’animale.
La musica, cari Daddy e Foxi, è purtroppo un optional, il pretesto per dire "che musica di merda" o per battere il tacco sulla pietra bianca e consumata. Per non invadere la scaletta dell’iroso Daddy, soprannominato O’sorcioverde dalla mala Cagliaritana, e del manesco Foxi, capo di una banda di incendiari su commissione, opto per brani da Planet Groove pur non avendo il glamour di un Francesco Abate o almeno di un dj Ivana.
Da lontano dj Daddy fa segni che non capisco (col dito in orizzontale sulla gola) e inizio a temere per la mia incolumità.
Ma ho dalla mia il fatto di avergli portato due valigie di dischi come un qualunque fattorino d’aeroporto, e sono a conoscenza di particolari scabrosi della sua vita.
Intanto torme di ragazzine (due) si avvicinano con la scusa della musica, ma con l’unico intento di mettere un'altra croce sulla collezione privata di maschietti, dato che Paganelli oggi non c’è. Il posto è pieno di gente. Ma chi è questo popolo, chi è questa "gente"?
Gente che si conosce di "vista" ma non spreca un ciao, gente che vive di pettegolezzi su questo e quell’altro, personaggi disgustosi, mignottone sul viale del tramonto e altre rampanti e in carriera. Il resto è gente normale, vestita normale, con una vita normale.
Gente per la quale gli anni passano, i capelli anche, le pieghe si moltiplicano come i problemi, i matrimoni, i figli, le disgrazie. Eppure siamo qua, in compagnia. Eppure si ride in un mondo triste, si sogna anche se viviamo sempre svegli, all'erta.
In una città che normale non è, però. Perché non basta addobbarsi da Milano e Londra, Tod’s e Lonsdale, Cayenne e Smart per essere metropoli.
Popolata da tante scimmiette ammaestrate che scopiazzano vite VIP, con il mito di un calciatore demente o una sgualdrina impenitente, di imprenditori da aperitivo o sciacquette da digestivo.
Non tutti sono così però. Dj raffinati e scapigliati, lettori assennati , scrittori traviati e registi incicciati, cresce una generazione di cagliaritani intellettual-choc, che bada più ai contenuti che all’involucro, e ogni tanto legge anche gli ingredienti.
Tra questa nuova Nouvelle Vague Kasteddaia, dj Daddy e Foxi, sono ormai un faro nello squallore intellettuale di Cagliari, due capaci intrattenitori al pari di Daniele Piombi e Pippo Baudo, due artigiani della musica capaci di vette da Grappa Bocchino Sigillo Nero.
Dritti per la vostra arretta via, sciorinate accostamenti musicali dall’avanguardia tedesca alle canzoni da Zecchino d’oro, con gran classe però. Forse non sarete ricordati come Claudio Cecchetto o Jovanotti, ma la mattina, accarezzando la testa di vostro figlio, potrete sussurrare a vostra moglie: " Ho vissuto, anche se è stata una vita di merda. Di gran classe, però".





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