Bella gente

Per fortuna a qualcuno ogni tanto viene in mente di organizzare un free-drink. Fonte d'ispirazione inesauribile.


CAFFE' DEGLI SPIRITI
Venerdi 24 marzo dalle 23.00
Foxi & Herny dj set
jazz soul funk latin bossa and more

In teoria la settimana scorsa avrebbe dovuto essere l'ultima, ma alla luce dell'inatteso e inspiegabile successo di pubblico (in realtà erano tutti lì per i Mukkamakka, poi il bel tempo ha fatto il resto...) ci è stato chiesto un ultimo sforzo. Potevamo forse tirarci indietro? 

Quindi anche questa settimana rinunceremo a malincuore all'aperitivo del T Hotel.
Intanto, per i pochissimi fortunati che hanno avuto il privilegio di non parteciparvi, ecco un resoconto della madre di tutti i free-drink che si è tenuto sabato scorso ad Assemini. Un'esperienza indimenticabile sotto tutti i punti di vista.

bella gente...


Come in Goodfellas di Scorsese loro si definiscono semplicemente "dei ragazzi svegli a cui piace darsi un pò da fare". Nel campo dell'organizzazione dei free-drink la loro carriera ha avuto una rapida quanto irresistibile ascesa: dalle prime feste nazional-popolari di Dolianova, dove più che sulla qualità si puntava sulla quantità, passando per il tristemente famoso massacro di Bingia Pernis (1.500 biglietti venduti per una sala che poteva contenere 150 persone), fino alla consacrazione definitiva nella Cagliari che conta: il prestigioso Golf Club di Assemini.
Cambia la location ma non la sostanza: fare tanti soldi in fretta senza andare troppo per il sottile. Certo, a venti euro a biglietto è molto più facile, ci si può persino permettere il lusso di tenere fuori qualcuno in modo da far sentire quelli dentro ancora più fighi.
Zasso mi mette fretta, insiste per muoverci presto. Cerco di vestirmi meglio che posso, sapendo che le mie magliette da finto giovane in quel contesto darebbero troppo nell'occhio. Nonostante i miei sforzi sembro un controllore dell'ACT. Con noi c'è anche Maurilio che, come un maggiordomo filippino, oggi ha avuto la serata libera.

L'inizio non è incoraggiante. Maurilio non ha l'invito e viene trattato come un attentatore palestinese ai due check point allestiti appositamente per non mettere a proprio agio gli invitati. Alla fine, grazie a una serie di raccomandazioni, riesce a superarli. Ma la trafila di umiliazioni subite nel frattempo (un organizzatore che fa palesemente finta di non conoscerlo, il buttafuori che lo chiama "uè tu...capelli lunghi", un altro che gli chiede tre voltre di "mostrare cortesemente l'invito" mentre lui fa l'indifferente) non valgono i venti euro risparmiati.
Alle 23,30 facciamo il nostro ingresso nell'ampio salone principale, dove, nell'ordine: ci vengono distribuite le tessere per bere (con la generosa formula due consumazioni obbligatorie più tre libere); ci consegnano un gadget inutile (il solito cinturino con moschettone porta-non-si-sa-cosa sponsorizzato); una signorina dallo sguardo perso nel vuoto continua a ripeterci con l'entusiasmo contagioso di un disco rotto "aperitivino....? ...gradite un aperitivino?".

Sulla nostra sinistra c'è l'elegante lounge-bar; dentro una temperatura equatoriale. Qualcuno è già arrivato. Per esempio Nanni che sfoggia un impeccabile gessato da consiglio di amministrazione dell'IFIL ("...del gessatino tanto poi lo scrivi nell'invito, vero?"). Certe volte ho l'impressione che lo facciano apposta. Come quelli che vogliono finire a tutti costi su Blob.
Ma soprattutto c'è lui, l'untuoso self made man: BriaPodda. Col sorriso da piacione e la camicia azzurra spavaldamente aperta sul petto, dispensa abbracci e pacche sulle spalle accompagnati da frasi di circostanza tipo "è un vero piacere vedervi", "grazie per essere qui stasera" "beh era ora...mancavate solo voi!". Non ha la minima idea di chi siano il 90% dei suoi interlocutori, ma che importa...in fondo è tutta "bella gente" proprio come lui.

Sono in fila per mettere il cappotto (quello buono, delle grandi occasioni) al guardaroba e non posso fare a meno di notare la preponderante presenza di "mignottoni da paura". Ce ne sono di tutti i tipi: alte, basse, magre, grasse, giovani e vecchie. Tutte tiratissime, truccatissime, volgarissime, con lo sguardo amichevole di un pitt-bull a digiuno da una settimana. Quello che le accomuna è l'atteggiamento altezzoso alla Edwige Fenech quando le ricordano la scena della doccia nei suoi film anni '70 e lei risponde di voler parlare solo del suo presente di produttrice. Il loro sguardo, tra lo schifato e l'indifferente, può voler dire una cosa sola "...a meno che stasera non si presenti un giocatore del Cagliari, io non la dò a nessuno, tanto meno a te, fallito!". Io lo so perché mi guardano così: è perché non ho la giacca e le scarpe nere a punta come i loro accompagnatori. All'improvviso mi sento molto solo. Avrei voglia di gridare "Vi prego, accettatemi...sono come voi...guardate, ho il Rolex!" . Ma la presenza minacciosa di due SS con l'auricolare che sorvegliano la fila mi fa desistere dai miei propositi. E mi contengo.

Raggiungo Zasso e Maurilio che si strafogano al buffet composto, oltre che da decorazioni pacchiane che sembano scarti della scenografia di Cleopatra, da ributtanti pennette panna e salmone. Mentre le assaggio, sbrodolando il mio maglioncino a V in cachemire (economico ma pur sempre cachemire) a cui sono molto affezionato (come Mauro Di Francesco nel film "Puro cachemire"), d'un tratto capisco l'importanza e la profondità delle pagine in cui Proust parla del potere evocativo di una scatola di biscotti della sua infanzia. Quel sapore grasso e nauseabondo immediatamente mi fa tornare in mente un angosciante sabato sera di una ventina di anni fa, trascorso in compagnia di alcuni compagni di liceo, sull'onda dell'entusiasmo di una gita scolastica in Campania, nella terrificante "spaghetteria" (così la chiamavamo con un neologismo che negli anni '80 ci faceva sentire tutti molto più moderni) "Spaghetti House". Le specialità della casa erano le penne: penne panna e funghi, penne panna e prosciutto, penne panna e cozze, etc...in pratica con la panna soffocavano sistematicamente il sapore del secondo ingrediente avariato. Di lì a poco l'avrebbero chiusa per motivi igienici. Per sempre.
Oltre ai primi, il buffet offre immensi vassoi di finocchi e carote mal lavati (che loro chiamano crudité); Zasso, adattatosi alla perfezione all'elegante contesto, si serve generosamente "perchè - spiega - sciacquano la bocca".
Come dessert vengono serviti insapori fragoloni tansgenici grandi come arance su tappeto di buccia d'anguria mangiucchiata e avanzi di ananas.

Finalmente parte la musica dal vivo: non poteva mancare un po' di pretenzioso pseudo jazz che fa sempre tanto fine ed elitario. Il pubblico è esigente ma competente; particolarmente apprezzata l'esibizione del contrabassista (dialogo vero tra due appassionate "bravo quello che suona il... violoncello...è un violoncello vero?" "emh...si...certo è proprio un violoncello").
Ci spostiamo all'esterno, nell'elegante patio con piscina centrale che ricorda la tipica piazzetta di un villaggio vacanze abusivo (condonato) tirato su in tre giorni su progetto di un geometra diplomato al Cepu; l'impressionante escursione termica rischia di bloccare la già difficoltosa digestione delle pennette.
Rientriamo nella sauna decisi a utilizzare tutte e tre le consumazioni a nostra disposizione e notiamo l'ennesimo tocco di classe della serata. Sul bancone del bar, e in altri punti strategici, sono state ammonticchiate, proprio come nella pubblicità della festa dell'ambasciatore, pile di Ferrero Rocher (tanto quel puttanone della contessa è ben rappresentato...) circondate da Mon Cheri e Pocket Coffee; purtroppo il caldo torrido ha squagliato i Rocher, che sembrano tutti già succhiati dall'ingorda contessa, mentre i cioccolatini ripieni rischiano di esploderti in faccia mentre li scarti, tipo mina antiuomo difettosa.

Al sesto Pocket Coffee, con la tachicardia e le mani che mi tremano per la caffeina, mentre sorseggio l'elaborato cocktail suggeritomi dalla signora Tolu sulle note di Besame Mucho in versione bossanova, sono colto da un'illuminazione improvvisa: in quel preciso istante nella splendida cornice del prestigioso golf club, tutti, ma proprio tutti, si stanno rompendo i coglioni...questa festa è una cagata pazzesca.
Mi guardo un pò intorno: vedo Gianna, l'organizzatrice rivale; è lì che fa il paragone con i suoi miserabili free-drink da 10 euro della Bodeguita che in confronto sembrano una lotteria di beneficenza parrocchiale e si rode d'invidia; vedo Paganelli, pragmatico e cinico come sempre, mentre cerca di convincere uno scettico dj Grave che, nonostante le apparenze, si rimedia molto di più a lezione di tango; vedo persino dj Ivana che si scatena famelico in caccia di qualcuna da "limonare" sui divanetti come a capodanno ("ma questa volta le tette, giuro che gliele tocco...").
Poco prima delle due fanno il loro trionfale ingresso Pinny e Panny con il loro look shabby-chic da rockstar annoiate: coll'entusiasmo tipico dei neo fidanzati, vorrebbero solo un angolo tranquillo per appartarsi ma vengono travolti dalla morbosa curiosità dei presenti. D'altronde le coppie vip fanno sempre quest'effetto sulla gente semplice tipo Maurilio.
Podda intanto è passato al "va tutto bene? vi divertite? se c'è qualcosa che posso fare..." Ma ormai è talmente sudato che la gente lo evita schifata.
Mentre partono le danze al suono di "dame mas gasolina, me gusta la gasolina..." con i più sciolti che battono timidamente il piedino e muovono la testa a tempo sotto lo sguardo vigile dei buttafuori armati (non si sa mai che a qualche facinoroso venga in mente di fare break dance), per noi è giunto il momento di abbandonare la festa.
Fossimo arrivati da poco sarebbe stato solo l'ennesimo inutile free-drink e non ci sentiremmo così stanchi. Ma per oggi abbiamo visto troppa "bella gente". Proprio bella. Bella gente di merda.




CAFFE' DEGLI SPIRITI

Venerdi 17 marzo dalle 23.00
Foxi & Herny dj set
jazz soul funk latin bossa and more

Stasera al BASTIONE:


prima i MUKKAMAKKA dal vivo, poi FOXI & HERNY dj set (l'ultimo prima di una lunga pausa di riflessione); a Londra ci sarebbe la fila fuori dal locale per una serata così.


CAFFE' DEGLI SPIRITI
Venerdì 10 marzo dalle 23,00 circa
F&H Dj Set feat. Tiuva
jazz soul funk bossa latin etc.
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