L'amica di famiglia

Il nostro 100° post. Queste si che sono soddisfazioni.

APRICOT CAFFE'
Via Stretta, Castello (dietro il Libarium)
Venerdi 23 Novembre
rigorosamente dalle 22.00 alle 2.00

Foxi & Herny dj set
jazz soul funk brazilian afro latin etc.

Dopo un intenso week end a Parigi dove nell'ordine hanno:

1. preso possesso dell'abitazione situata nel cuore della rive gauche generosamente messa a disposizione da una zia ricca di Herny (come il gonnellino-pantalone Lacoste di Filini nella partita a tennis contro Fantozzi...)
2. comprato un paio di Camper nuove per Foxi grazie agli eco-incentivi per la rottamazione di quelle che ha tenuto ai piedi ininterrottamente per 8 anni
3. partecipato da imbucati, grazie al Corvo, ad un esclusivo home-party di pubblicitari e creativi vari
4. aspettato Giuseppe Fois per più di un'ora alla Bastiglia cagandosi dal freddo ("...sto arrivando tranquilli...anzi sono già lì...")
5. assistito ad un concerto di sei ore schiacciati dalla folla e in preda ad attacchi di panico ("adesso scoppia un incendio e moriamo come sorci...")
6. mangiato le peggiori fettuccine della loro vita
7. liquidato la parte culturale del viaggio con rapido passaggio in taxi difronte al Louvre ("qui è dove hanno girato il Codice da Vinci, giusto?")
8. subìto le pesanti avances di un addetto al check-in spudoratamente gay ("monsieur volponì e monsieur siottò, da Italia, la terra dell'amore...voilà...fila 27 posti A e B...belli, vicini e innamorati...")

tornano dietro la console, un pò svogliati, con quell'atteggiamento da "cagliari-mi-va-stretta", Foxi & Herny.

Nel frattempo ci siamo presi una piccola pausa in occasione del festival del jazz alla Fiera. Un'ottima scusa per rivedere qualche amico che non esce troppo spesso.

Per esempio il redivivo dj Ivana che, in un maldestro tentativo di svecchiare il proprio guardaroba da paninaro anziano, ha abbanonato una volta per tutte il famigerato maglioncino a V color salmone sostituendolo con una felpa "da giovane" della Polonia (di quelle finto-vintage che si usavano tre/quattro anni fa...) abbinata sciaguratamente ad una camicia a quadretti button-down, jeans con le pences e Clarks color tortora...praticamente la versione aggiornata di un vecchio compagno di squadra che per essere "elegante-ma-sportivo" indossava la tuta in acetato della Russo con la camicia scozzese e i mocassini.

Tutta un'altra cosa rispetto a Maurilio che ormai si veste come un calciatore cafone (solo capi firmati di quelli con la scritta grande, così si capisce che sono di marca, e Hogan col rialzo dai colori improponibili - l'ultima volta, grigie metallizzate...-), si pettina come un calciatore e ha una macchina che (vista da lontano) può sembrare quella di un calciatore.

Un personaggio del genere non poteva certo passare inosservato e infatti venerdì è stato immediatamente notato da tre attempate appassionate di jazz.
La più giovane e intraprendente delle tre (sui cinquantacinque anni, portati malissimo) non perde tempo e va subito al sodo:
"Tu quanti hanni hai?"
"Trentotto..."
"Quindi siamo più o meno coetanei..."
mente spudoratamente lei.
Al che Maurilio sfodera la tipica espressione "da Maurilio", occhi bassi, labbro inferiore all'infuori, e impercettebili cenni di assenso del capo. Un misto di rassegnata sottomissione e servile accondiscendenza, tipo "boh...vabbè...se lo dici tu...per me va bene...".


"Non ci siamo gia visti da qualche parte?" lo incalza lei ammiccante.
"Mah, può darsi..."
"Di cosa ti occupi?" taglia corto lei.
"Assicurazioni..."
"Molto interessante - ri-mente palesemente lei - conosco diverse persone nel settore...". Segue lista di nomi a caso, mentre la tardona, con atteggiamento da femme fatale, si fa sempre più vicina fumandogli in faccia una sigaretta sottile da diva del muto.
A questo punto Maurilio entra nel panico: la mano che regge il mojito inizia a tremare in maniera vistosa, ha la tachicardia, la salivazione azzerata, suda copiosamente, non sa più cosa dire. Potrebbe parlare del suo SUV, del torneo di calcetto del sabato, del suo primo cane e non farebbe alcuna differenza. Lei fingerebbe comunque interesse pronta a saltargli addosso alla prima occasione. Ma lui non si accontenta. Vuole strafare. Da esperto e scafato gigolo sa sempre cosa una donna, non più nel fiore degli anni, vuole sentirsi dire in certi momenti "Boh...magari sei amica di mia mamma..."
La faccia della sconosciuta crolla improvvisamente. Una feroce smorfia di odio ne deforma i tratti del volto, accentuando le profondissime rughe già di per sè evidenti, nonostante il trucco pesantissimo. Gira le spalle e senza dire una parola abbandona la festa su due piedi, umiliata e quasi in lacrime, in compagnia delle amiche più anziane che tentano di consolarla.
Maurilio viene colto da una risata isterica per lo scampato pericolo.
Pur di non essere scortese si sarebbe lasciato brutalizzare sul sedile posteriore del SUV con la tipica espressione da Maurilio stampata in faccia "scusi signora...potrebbe fare più in fretta...sa, se torno tardi Laura mi cazzia...".

Domenica 25 novembre a partire dalle 13,00 vi ricordo l'appuntamento con il 3° memorial Amici per Pelle al campo di calcio a sette dell'Amsicora.
Come ogni anno ci sarà musica (Herny, Nachos, Nicola Musu, Solla...) cibo, le mitiche magliette e, novità di quest'anno, collegamento via satellite con l'Epistrophy di New York, con interventi di Nicola Paganelli, Giorgia Zedda e Luca Fadda.
La premiazione è prevista verso le 18,30/19,00, ma chi non deve giocare può venire direttamente verso le 15-15,30 per non perdersela. Infatti è il momento che riserva da sempre le maggiori emozioni (tipo l'indimenticabile discorso di Zasso dell'anno scorso).


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